Unione Accademica Nazionale * Università di Roma La Sapienza * Istituto Patristico Augustinianum

CMCL
Corpus dei Manoscritti Copti Letterari

Esperimento di edizione multimediale


CONTENUTO della HISTORIA ECCLESIASTICA COPTICA

La Historia Ecclesiastica Coptica (in seguito abbreviata HEC) comprendeva due parti ben distinte.

La prima parte era la traduzione dei primi 8 libri dell'Historia Ecclesiastica di Eusebio di Cesarea, con alcune modifiche. Sono note in particolare quelle relative alla vita di Mani (v. inizio del frammento 3), derivate forse dagli Acta Archelai.

[Dividiamo il contenuto della parte ricostruibile del testo in una serie di frammenti nei quali esista una continuità ricavata da almeno uno dei testimoni]

La dipendenza da Eusebio della prima parte della HEC è garantita dalla subscriptio del IV libro, che ci mostra come la suddivisione in libri concordasse con quella di Eusebio. Poiché il primo frammento ci restituisce un brano del IV libro, riteniamo che il testo di Eusebio I-III etc. possa essere preso come base ragionevole per avere un'idea del contenuto della grande lacuna iniziale. Ne diamo comunque l'indice dei capitoli, come traccia pro memoria: Frammento 0.

Il Frammento 1 [interlineare] segue il testo di Eusebio IV 7.1-9. Sul rapporto fra il testo greco e quello copto, anche nei frammenti successivi, rinvio a Orlandi, La traduzione copta di Eusebio di Cesarea, HE, "Rend. Mor. Acc. Lincei", ser. IX, vol. V, 1994, p. 399-456.

Il Frammento 2 [interlineare] segue il testo di Eusebio IV 29.4-30.3.

Il Frammento 3 [interlineare] si colloca inizialmente nel punto di Eusebio VII 31.1-2, in cui si accenna molto brevemente alla storia di Mani. Il testo copto è invece molto lungo (corrisponde, ma non alla lettera, al testo degli Acta Archelai). Alla fine della storia di Mani riprende il parallelo con Eusebio VII 32.1-4 / 30.22-23 / 32.5-9 (parr. 0125 segg.). Non è detto che la discrepanza in questo punto fra la sequenza del copto e quella del greco derivi da interventi del redattore copto. Si può anche pensare che il redattore copto utilizzasse un'edizione di Eusebio precedente a quella testimoniata nei nostri manoscritti greci.

Riteniamo che la prima parte fosse conclusa dalla traduzione dell'VIII libro di Eusebio.

La seconda parte, come ci attesta il ms. MONB.HY, di cui è pervenuto anche l'ultimo foglio, consisteva di 4 libri (i libri erano dunque in tutto 12).

Essa cominciava probabilmente con il resoconto della persecuzione di Diocleziano. Sebbene il testo in questo punto sia completamente perduto, dobbiamo supporre che questo avvenimento trovasse il debito rilievo.

La crisi meliziana era riportata in modo simile a quello che troviamo nella Passio Petri alexandrini, come ci testimonia il Frammento 4: [interlineare]

Si descriveva poi (Frammento 5): [interlineare]
Il concilio di Nicea e le varie fasi della crisi ariana sotto i pontificati di Alessandro ed Atanasio;
la morte di Ario;
i vari esilii di Atanasio, e con lunghi excursus sull'apparizione della croce a Gerusalemme ed il miracolo dell'uccisione di Giuliano da parte del fantasma di S. Mercurio.

Secondo i principii che erano già della Storia di Eusebio viene fatto un elenco degli scritti di Atanasio, come poi si farà di quelli di Teofilo, Cirillo, Giovanni Crisostomo e Timoteo Eluro.

Di Teofilo (Frammento 6) [interlineare] si narra la distruzione dei templi pagani, in paricolare del Canopo che viene trasformato in uno dei maggiori centri del monachesimo pacomiano (monastero della Metanoia). C'è poi un episodio riguardante un fantomatico vescovo Filippo di Anatolia al tempo di Valentiniano e Valente (di lui si hanno delle opere nella tradizione copta).

Il Frammento 7 [interlineare] contiene la storia di Arsenio, precettore dei figli di Teodosio e poi monaco nella Nitria; e parla del carattere degli imperatori Arcadio ed Onorio e dell'invasione di Alarico (per questo episodio cf. il Sinassario ed. Forget vol. I p. 14).

Il Frammento 8 [interlineare] tratta del conflitto fra Giovanni Crisostomo ed Eudossia.

Si giunge cosò alla parte cruciale e finale della Historia: Frammento 9. [interlineare] Di Cirillo si narra come egli fosse tenuto in grande considerazione dalla corte imperiale, e come facesse distruggere le opere di Giuliano l'Apostata contro i Cristiani; quindi i suoi rapporti con Nestorio ed il concilio di Efeso (in dipendenza dagli Acta alessandrini di quel concilio); quindi le ultime vicende di Nestorio, i suoi rapporti con Shenute e la sua morte nell'esilio egiziano. Finalmente si narrano le tragiche vicende di Dioscoro e del concilio di Calcedonia; e subito dopo, il tormentato periodo dei due vescovi rivali Timoteo Eluro e Timoteo Salofaciolo (Pshoi in copto).